Archivi

L’Archivio centrale dello Stato e l’Istituto per i beni culturali dell’Emilia Romagna hanno messo a disposizione un subset di dati descrittivi archivistici tra quelli consultabili online dai rispettivi portali istituzionali ACS e IBC, al fine di testare metodologie comuni di esposizione dei dati raccoti con xDams in formato XML secondo i principi dei Linked Open Data (LOD).

Per conseguire tali obiettivi ACS ha permesso l’utilizzo dei dati inventariali dell’Archivio della Direzione Generale dell’Agricoltura del Ministero dell’Agricoltura, industria e commercio (1861-1916), mentre IBC ha consentito l’analisi ed il trattamento dei dati descrittivi degli archivi storici del Comune di Alfonsine, della Provincia di Piacenza, di Andrea Costa e di Giovanni Codronchi junior, nonché dei soggetti produttori e conservatori ad essi correlati.

L’Archivio della Direzione generale dell’Agricoltura del MAIC 1860 – 1912
L’archivio costituisce uno degli architravi sui quali è stata edificata la costruzione del nuovo Stato unitario. Istituito nel 1860 il Ministero si occupò delle bonifiche e delle irrigazioni del territorio italiano. Soppresso per un brevissimo periodo, fu ricostituito nel 1878 come organo statale avente competenze su agricoltura, boschi e foreste, commercio e industria comprendenti anche pesi e misure, miniere, caccia, pesca, statistica generale, economato.

L’Archivio storico del Comune di Alfonsine 1866-1970
L’Archivio storico del Comune di Alfonsine è costituito dalla documentazione prodotta dall’Amministrazione comunale nell’espletamento delle proprie funzioni economico-amministrative. La documentazione antecedente al 1914 è stata distrutta durante la settimana rossa (7-14 giugno 1914), ma anche l’arco cronologico 1914-1968 non è privo di lacune, dovute essenzialmente ai bombardamenti avvenuti durante la Seconda Guerra Mondiale.

L’Archivio storico della Provincia di Piacenza 1860 – 1970
Dalla documentazione presente nell’archivio storico della Provincia, si evincono le funzioni attribuite all’Ente, istituitonel 1860 a seguito dell’annessione, mediante Plebiscito, delle province emiliano-romagnole al Regno Sardo. Nell’Archivio Storico della Provincia si può trovare ampia documentazione su viabilità, lavori pubblici, comunicazioni tramviarie, automobilistiche e fluviali, assistenza ai malati di mente e dell’Ospedale Psichiatrico Provinciale, assistenza agli illegittimi, istruzione pubblica e istituti scolastici, sui problemi concernenti l’agricoltura, la sanità e l’igiene, e la disciplina della caccia e della pesca.

Le Carte Andrea Costa 1872-1960
Si tratta di un archivio che testimonia l’attività pubblica di deputato e la vita privata di Andrea Costa, costituito in gran parte da corrispondenza ricevuta da Costa oppure inviata a gruppi, associazioni, organismi socialisti, e da documentazione personale riguardante prevalentemente la sua attività politica.

L’archivio di Giovanni Codronchi Junior 1848 – 1907
Giovanni Codronchi Junior fu deputato dal 1871 per sei legislature fino al 1888; l’archivio è costituito in gran parte dal carteggio con diversi corrispondenti in rapporto alla sua attività politica e alla sua vita privata, integrate con quelle carte classificate come atti privati e personali o confidenziali e riservati della corrispondenza di Gabinetto dei diversi uffici da lui ricoperti.

 

L’analisi e l’utilizzo dei dati d’archivio

La diversità dei dati presi in considerazione, sia per provenienza che per natura, più che un limite ha costituito uno stimolante punto di partenza e un vero e proprio banco di prova e di sperimentazione; si è infatti potuto testare a pieno le potenzialità offerte dall’elaborazione dei dati archivistici in formato RDF, sulla base delle relazioni dagli oggetti e dalle proprietà definiti nell’ontologia della descrizione archivistica OAD.
I dati consultabili in questa prima fase del progetto ReLoad sono stati rielaborati dagli inventari analitici realizzati in tempi e modi differenti, ma con caratteristiche simili per struttura e composizione.
Tutti gli strumenti di ricerca infatti fanno riferimento a uno o più titolari di classificazione: quello del Ministero dell’Agricoltura, Industria e Commercio, e quello dei comuni italiani, il cosiddetto titolario Astengo, pubblicato nel 1897 dal Ministero dell’Interno e adattato con alcune varianti nel corso del tempo.
Ai titolari si aggiungono le numerose chiavi di accesso, nomi di persona, di ente e luogo, codificate separatamente rispetto ai metadati descrittivi ma non normalizzate. Pur trattandosi di materiale grezzo si è proceduto nel raffinamento e nella normalizzazione di tali punti di accesso non nei dati di origine, bensì nei dati RDF da esporre come LOD.
In tal modo l’elaborazione e la revisione dei contenuti archivistici di origine rimangono attività fisicamente e temporalmente separate dal trattamento dei dati per il riuso. Gli esiti del presente progetto consentiranno altresì di calibrare meglio gli interventi di schedatura e codifica futuri e di revisione dei dati già pubblicati.

Non si tratterà mai di duplicare dati su differenti sistemi informativi, ma di intervenire sui dati “sorgenti” per pubblicare risorse informative sempre più puntuali, open, interoperabili. Ciò anche al fine di dare un valore aggiunto alla tradizionale navigazione delle risorse archivistiche, non più soltanto orientato all’accesso ai contenuti informativi tramite il contesto di produzione e sedimentazione delle carte, ma anche proiettato a far emergere informazioni referenziabili localmente e univocamente, nel Web of Data.